Il video pubblicato da Greenpeace su youtube che mostra i due striscioni ad apertura telecomandata comparsi durante la cerimonia di premiazione del Gran Premio di F1 Spa del Belgio e’ stato rimosso a seguito delle lamentele dei vertici della F1. Il video ha attratto quasi 250 mila visite nelle prime 36 ore di pubblicazione.
Il video censurato su YouTube della protesta di Greenpeace contro Shell al Gran Premio del Belgio from GREENPEACE ITALY on Vimeo.
Greenpeace aveva pubblicato il video domenica scorsa a seguito della protesta sul circuito di F1 Spa in Belgio rivolta alla Shell, principale sponsor del Gran Premio, per i suoi piani di trivellazione petrolifera dell’Artico.L’azione ha visto alcuni attivisti sorvolare il circuito con il parapendio e due grandi striscioni, uno dei quali sulla tribuna principale di fronte l’area VIP.
La protesta e’ culminata in un momento divertente durante la cerimonia finale quando due striscioni con la scritta “Savethearctic.org”, controllati da remoto, si sono aperti sul podio durante l’inno tedesco e sono stati poi rimossi in fretta dagli uomini della sicurezza.“Bernie Ecclestone e Shell sapranno anche riempire di persone un circuito di F1 ma chiaramente non hanno idea di come funzionano i social media. Centinaia di persone hanno scoperto i piani di Shell nell’Artico e la rimozione di questo video non fara’ altro che incoraggiare migliaia di persone a ridere ancora di piu’ dell’azienda”, ha dichiarato Ben Ayliffe, campaigner di Greenpeace International.“Shell spende milioni di euro in pubblicita’ per distrarre il pubblico dai suoi piani di trivellazione dell’Artico. Ma una cosa che non puo’ controllare sono i social media e il tentativo di rimuovere questo video dimostra come le aziende temano di essere ridicolizzate davanti al pubblico”.Il video e’ stato ripubblicato da Greenpeace Italia all’indirizzohttps://vimeo.com/73219553.
Greenpeace sta incoraggiando il pubblico a caricare il video ovunque su internet.Il programma artico di Shell continua a riempirsi di una serie di gaffe. Dopo che una piattaforma petrolifera si è arenata e una si è incendiata, Shell aveva deciso di sospendere i suoi programmi di trivellazione in Alaska. Malgrado ciò ha deciso di concludere una joint venture con l’azienda Gazprom per trivellare nella Russia Artica dove le norme di sicurezza sono pressoché inesistenti e gli incidenti sono frequenti.
Fonte: greenpeace.org