Nuovi fondi strutturali europei 2014-2020: cominciamo col piede sbagliato


MARIUZ

Il nostro Mario Di Giovanna, appena tornato da un viaggio a Bruxelles per un seminario di alta formazione sulla nuova programmazione 2014-2020 dei nuovi fondi strutturali europei, ci porta notizie poco confortanti. Ecco quello che scrive nel suo blog (link).

Sono appena tornato da un viaggio a Bruxelles per un seminario di alta formazione sulla nuova programmazione 2014-2020 dei nuovi fondi strutturali Europei.
E’ un occasione unica per riuscire a rilanciare la nostra Regione, infatti questi fondi ci permetterebbero di fare quegli investimenti strutturali per riuscire a far ripartire la nostra economia siciliana.
Strade, ferrovie, mobilità urbana, agricoltura, nuove fonti energetiche potrebbero essere finanziate.
Teniamo conto pure che quella dei Fondi 2014-2020 è l’ultima treno per Bruxelles, infatti la nostra Regione a causa dell’allargamento ad Est dell’Unione Europea, uscirà dalle Regioni a convergenza nel prossimo periodo di programmazione.
Quello che ho scoperto purtroppo non mi è piaciuto.
Faccio una breve sintesi:
1) La Regione Siciliana è inadempiente.
Infatti avrebbe dovuto presentare la nuova programmazione per il 2014/2020 ad inizio 2013. Invece ancora non ha presentato nulla. I primi bandi di finanziamento potrebbero partire a far data del 1 Gennaio 2014. Ma mancando il documento di base di programmazione, che ancora non è stato presentato, la macchina burocratica non può partire. Come risultato avremo pochissimo tempo per spendere i soldi che la Comunità europea ha intenzione di stanziare.
Rischiamo quindi di ripetere le pessime performance del pregresso periodo di finanziamento 2007-2013, in cui abbiamo speso meno del 50% dei fondi disponibili.
2) La Regione Siciliana è inadempiente due volte.
Secondo la nuova legislazione europea la nuova programmazione doveva essere concertata con la popolazione attraverso una serie di audizioni con i cittadini, le amministrazioni, le associazioni di categoria etc. In termini tecnici gli eurocrati chiamano questo processo “partenariato”.
Questa concertazione è importantissima, perché solamente noi possiamo sapere cosa manca alla nostra Regione per rilanciarla economicamente. Mancando questa concertazione, il rischio  è di ripetere gli errori del passato, destinando i  fondi ad ambiti inutili (ad es. formazione alla siciliana) lasciando scoperti settori strategici come i quello dei trasporti o altro.
Per stessa ammissione del funzionario regionale a Bruxelles, che si sta occupando della redazione di questo documento di programmazione, questa concertazione non è stata fatta o è stata fatta in maniera parziale ed incompleta.
Per farvi toccare con mano la differenza guardate cosa ha fatto a riguardo la Regione Sardegna:
Riassumendo, siamo indietro con la programmazione, non sono state sentite le parti sociali e rischiamo di avere una programmazione dei fondi 2014-2020 che non rispecchia le nostre esigenze.
Non so se c’è più il tempo per intervenire, ma chi di dovere dovrebbe fare sentire la propria voce.

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