Canicattì: il Giudice di Pace annulla la quota fissa della tariffa idrica


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Con sentenza emessa lo scorso mese di Dicembre, il Giudice di Pace di Canicattì ha affermato un importante principio in materia di tariffe idriche, accogliendo un ricorso proposto da alcuni cittadini su iniziativa della Camera del Lavoro di Canicattì e di un comitato civico che ha raccolto numerosi cittadini a sostegno della battaglia legale.
La causa, patrocinata dal legale della Camera del Lavoro Avv. Vittorio Genovese, è stata intentata contro il gestore Girgenti Acque e contro l’ATO idrico; al giudice di pace si è chiesto di disapplicare il regolamento comunale dell’anno 2007, che disciplinava la tariffa idrica (e che è stato applicato anche da Girgenti Acque prima che si approvasse la tariffa unica provinciale) nella parte in cui prevede la cd. quota fissa, un balzello uguale per tutti gli utenti da pagare a prescindere dal livello di consumi.
Il Giudice di Pace ha giudicato tale componente tariffaria come illegittima, in quanto contraria alla legislazione in materia e traducentesi in una tassa inversamente proporzionale, che pesa maggiormente sui consumi minori e sulle fasce più deboli, richiedendo espressamente la rimodulazione della quota fissa in modo che sia proporzionata ai diversi livelli di consumo.
Come conseguenza dell’applicazione di tale principio ll Giudice ha ridotto l’importo fatturato da Girgenti Acque ai cittadini che hanno proposto il ricorso, stabilendo come dovuto un importo inferiore proprio in relazione ad una minore incidenza della quota fissa sui consumi di più scarsa entità.
L’importante affermazione di principio, sebbene riguardi direttamente il regolamento del comune di Canicattì dell’anno 2007, vale allo stesso modo per l’attuale regolamento adottato dall’Ato idrico per tutto l’ambito territoriale di competenza, che ancora prevede l’ingiusto balzello della quota fissa in quantità uguale per tutti gli utenti a prescindere dal livello individuale di consumo, ma differenziata soltanto per tipologia di utenze (civili, commerciali ecc.)
Per queste ragioni, la Camera del Lavoro invita gli organi competenti, in primo luogo l’ATO idrico e il gestore privato, ad adeguarsi con immediatezza al pronunciamento del giudice, rimodulando la tariffa attualmente in vigore sulla base dei principi affermati nella sentenza, come atto elementare di giustizia nei confronti degli utenti dell’intera provincia.
Invita, altresì, la Girgenti Acque e il Comune di Canicattì a considerare l’ipotesi di un ricalcolo della vecchia fatturazione, riducendo la quota fissa in proporzione ai consumi effettivamente accertati.
I cittadini – utenti interessati dagli effetti benefici della sentenza (i consumatori minori e virtuosi, gli utenti che utilizzano saltuariamente l’allaccio idrico, ad es. gli emigrati, gli utenti che per ragioni economiche tendono al massimo risparmio nel consumo dell’acqua) non potranno sopportare ancora di dover pagare per quantità non consumate e di dover sopportare costi fissi spropositati e calcolati illegittimamente.
Si avvisano i cittadini che potranno recarsi presso gli uffici della Camera del Lavoro per una consulenza sulla loro situazione di consumo idrico e per verificare l’opportunità di chiedere a Girgenti Acque il ricalcolo delle fatture già emesse.

Anna Tascarella

http://www.canicattiweb.com/2014/01/22/canicatti-successo-della-camera-del-lavoro-il-giudice-di-pace-annulla-la-quota-fissa-della-tariffa-idrica/

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