Le bugie hanno le gambe corte e, talvolta, puzzano. Dobbiamo ringraziare gli amici del Comitato “L’AltraSciacca”, nostri compagni di lotta contro le trivelle nel Canale di Sicilia, per averne smascherata una piuttosto clamorosa.
Forse per l’approssimarsi delle elezioni, si sono infatti diffuse di recente notizie su “decisioni” del Governo, del Parlamento, insomma di tutti quelli che possono, che di fatto bloccherebbero la corsa all’oro nero nei nostri mari o, per lo meno, nel Canale (o Stretto) di Sicilia. Purtroppo, non è vero.
Risulta agli atti, e il sito de “L’AltraSciacca” lo documenta bene, che la proposta di riportare le trivelle oltre le 12 miglia dalla costa è stata bocciata – par di capire su “suggerimento” del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari (di Palermo) – e adesso c’è solo un vago riferimento a fare attenzione (e ci mancherebbe!) nel processo di valutazione.
Anche gli entusiasmi sull’attenzione al rischio sismico paiono smorzati, visto che da una formulazione che chiedeva di fermare le trivelle in aree con significativo rischio sismico e vulcanico adesso è limitata alle aree “ad alto rischio sismico”. Praticamente, non si potrebbe più trivellare a Messina, L’Aquila, nel Belìce e pochi altri posti ancora. Quindi, trivella libera ad esempio sul Banco di Graham (sistema vulcanico “Empedocle”).
Insomma l’ennesima bufala, che d’altra parte fa il paio con le speranze della Ministra Guidi, che bontà sua (un po’ come ai tempi di Mattei a Gela) sostiene che puntare sulla bellezza e la cultura al Sud è tempo sprecato e che vale piuttosto la pena estrarre quelle due gocce di petrolio che ci stanno (stima riserve offshore nazionali: c.a. 2 mesi dei nostri consumi). Che poi il “petrolio” in questione spesso faccia pure più schifo della media, poco importa: è in arrivo l’autorizzazione alla “Vega2”, piattaforma di Edison/ENI che, al largo di Gela, fornirà ben 2 (due!) posti di lavoro e un po’ di bitume (non petrolio o gas) per asfaltare ancor meglio il succitato meridione.
Con la benedizione del Governo Nazionale e di quello della Regione Siciliana che dopo aver promesso mare e monti adesso al mare ha rinunciato. Mettendoci, appunto, una Crocetta sopra!
Fonte: greenpeace.org