Pensare localmente, attuare globalmente: visioni interculturali e globali di ecologia, economia e religioni. Dai valori all’azione condivisa.
Si dice che il batter delle ali di una farfalla può generare una tempesta nell’altro lato del mondo. La natura è una rete in costante sinergia di esseri interdipendenti. Dall’aria che respiriamo regalata dagli alberi, al’acqua in tutto il suo ciclo.
Attualmente abbiamo creato un nuovo ciclo di interdipendenza artificiale, con i flussi di denaro a livello internazionale. Compriamo merci che viaggiano migliaia di chilometri, fatti e prodotti in diverse condizioni di lavoro, a volte senza rispetto della Casa comune (Terra), e solo per fare più soldi. In Sicilia si parla molto di mafia, ma ormai, il sistema economico attuale è basato tutto sulle pratiche mafiose delle multinazionali.
La politica delle piccole azioni, la politica locale, la politica come amore per il territorio, per la famiglia e per i nostri figli: che pianeta, che paese vogliamo lasciare alla prossima generazione? In tutto il mondo, moltissima gente che vive le stesse preoccupazioni comincia ad agire per diventare agente di cambiamento. Ma…non si può fare da soli, quattro occhi vedono più di due, e l’intelligenza collettiva è molto più ricca: le sinapsi conversazionali possono creare e fare nascere delle nuove proposte e la voglia di agire per incontrare i bisogni e le risposte. L’incontro, la parola, l’ascolto, le proposte, l’ azione…
L’Open Space propone una metodologia partecipativa, un gioco, una struttura dove si massimizzano le possibilità di incontro positivo affinché tutti possano esprimersi liberamente. La tematica rimane aperta, perché i partecipanti possano condividere quello che vogliono in sottogruppi affrontando la riflessione principale che, in questo caso, riguarda la globalizzazione e tutti i suoi aspetti: “Intercultura: globalismo versus localismo?” C’è una globalizzazione negativa e una globalizzazione positiva? C’è un localismo negativo e un localismo positivo? Possiamo conservare la nostra tradizione di centinaia di anni di esperienza ancestrale davanti la globalizzazione? Possiamo aprirci alle nuove visioni del mondo che ci portano gli altri popoli senza perdere la nostra identità?
Possiamo agire in maniera coerente secondo i nostri valori, nel rispetto sostenibile del nostro territorio belicino, supportando l’economia locale e avendo cura del futuro? Possiamo agire insieme in cooperazione? Possiamo creare dei lavori autogestiti che valorizzano le risorse umane locali? Possiamo provare a rispettare l’altro (vicino o lontano) in ogni parola e azione? Cosa lega la vita di un cittadino belicino al progetto di un migrante? Quali azioni condivise potrebbero intraprendere? Possiamo muovere le ali insieme per creare un presente e un futuro migliore?
Anche quest’anno si organizza la terza giornata del Distretto di Economia Solidale della Valle del Belice attraverso la metodologia dell’open space, ” uno strumento particolarmente interessante per aprire uno spazio di discussione, in cui i partecipanti sono liberi di muoversi scegliendo, in completa autonomia, quando e come contribuire ai lavori”.
Il GAS è l’ospite per eccellenza: un momento per ritrovarci, condividere il cammino fatto, i punti di debolezza e i punti di forza e andare avanti, coinvolgendo anche i presenti.
I partecipanti potenziali dovrebbero essere 50 – 70 e l’evento si svolgerà a S. Margherita di Belice, presso il Palazzo Sacco (salendo dalla Piazza, a destra) il 23 giugno dalle 18.00 alle 22.00. Ognuno è libero di portare un piatto per una cena condivisa finale.
Per aderire, inviare un mail a: desbelice@gmail.com
Per leggere il report della 2° giornata: http://www.desbelice.it/ciao-mondo/