Lo scorso 5 agosto noi de L’AltraSciacca, sollecitati da alcune segnalazioni provenienti da saccensi e da turisti, abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di effettuare un controllo dell’acqua del torrente che divide la spiaggia della Foggia, con la speranza che l’esito ufficiale fosse comunicato nel più breve tempo possibile alla cittadinanza.
La strana melma trascinata dall’acqua, la ricca vegetazione presente sul letto del torrente e soprattutto l’odore nauseabondo da esso emanato lasciavano pochi spazi all’immaginazione, legittimando la logica conclusione della presenza di liquami fognari. Abbiamo pertanto ritenuto che a breve chi di dovere si sarebbe attivato per scoprire la causa del problema.
Dopo quindici giorni circa scoppia, finalmente, il caso Foggia-Foce di mezzo. I residenti e il Comitato di quartiere, non potendone più perché la situazione ha superato ogni limite di sopportazione, chiedono a gran voce al Comune di attivarsi per risolvere il problema. Qualche giorno dopo si viene a conoscenza che dagli accertamenti effettuati dall’Arpa sui campioni prelevati dal Circomare risultano tracce di inquinamento nel torrente Foce di Mezzo e che gli atti sono passati alla Procura che ha aperto un’inchiesta.
Nel frattempo tutto continua a restare come prima, senza avere notizie precise sull’origine dell’inquinamento. Non interviene la Conscoop di Torricelli, che ha realizzato il depuratore e dovrebbe gestire tecnicamente l’impianto per i primi tre anni, non interviene Girgenti Acque, gestore del servizio idrico integrato cui il Comune di Sciacca ha anticipatamente consegnato il depuratore, e non interviene nemmeno l’Amministrazione comunale che, pur avendo la possibilità di controllare rapidamente l’origine del problema, lo scorso 28 agosto tramite l’assessore al ramo Gaetano Cognata invita tutti alla tranquillità e a mettersi il cuore in pace perché il depuratore è funzionante al 100%!
Noi non avremmo avuto motivo di dubitare delle affermazioni dell’Assessore, se non fosse per l’ordinanza emanata dall’Amministrazione di cui fa parte che vieta temporaneamente la balneazione nel tratto di costa dove sfocia il torrente Foce di Mezzo a salvaguardia della salute pubblica e in attesa di nuovi accertamenti.
A questo punto rivolgiamo all’Amministrazione le seguenti domande:
- Chi è il responsabile del depuratore ad oggi?
- Da quanto tempo dura lo sversamento nel torrente “Foce di mezzo”?
- Quali rischi hanno corso le persone che per oltre un mese hanno fatto il bagno nelle acque oggi interdette?
- Quali provvedimenti il gestore sta ponendo in essere per lo storno delle somme richieste per la depurazione, dato che questa non è effettuata?
- Quale ruolo hanno gli uffici comunali e gli organi preposti per la tutela della pubblica salute quando una segnalazione e’ piu’ volte effettuata dai cittadini?
- Quale ruolo ha l’ATO Idrico sul controllo del corretto funzionamento dei depuratori della Provincia e come mai dalle relazione redatte non e’ emerso nulla?
L’ultima riunione del Comitato della Foggia ha messo in evidenza la rabbia dei residenti, la necessità di conoscere a chi attribuire le responsabilità di quanto accaduto e il motivo delle dichiarazioni dell’assessore Cognata smentite successivamente dai fatti.
Ci auguriamo che su questa vicenda, che si unisce all’altra relativa allo Stazzone, si faccia subito chiarezza e si prendano le dovute azioni per la ricerca delle responsabilità e per la tutela della salute dei cittadini.