Greenpeace, speronati per aver protestato contro le trivelle!


 

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Lo scorso sabato gli attivisti di Greenpeace, in azione alle Canarie contro le trivellazioni della compagnia petrolifera Repsol, sono stati speronati ripetutamente dalla Marina militare spagnola.

In seguito a questa aggressione, Matilde, un’attivista italiana di 21 anni, è caduta in mare riportando la frattura della tibia e due tagli. Un altro attivista è stato ferito e anche i gommoni di Greenpeace sono stati danneggiati. L’Arctic Sunrise (già sequestrata a lungo dalle autorità russe a seguito della vicenda Arctic30) è ora trattenuta dal Governo spagnolo.

Una reazione spropositata e violenta a una protesta pacifica! Una reazione già manifestata in molte altre circostanze, quando il coraggio degli attivisti ha intralciato i piani economici dei petrolieri.

Reazioni come queste ci saranno ancora, ma gli attivisti di Greenpeace non si faranno intimidire o fermare! Sentono forte la necessità di proteggere il nostro clima e il nostro mare dalla causa primaria della loro distruzione: le fonti fossili pericolose.

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Gli uomini e le donne di Greenpeace ringraziano tutti coloro che hanno firmato la Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili, in occasioni come questa la loro forza è poter contare su migliaia di persone che credono come loro in un futuro verde e rinnovabile.

Alle Canarie, nell’Artico, nei mari dell’Italia: non importa dove, la battaglia contro le trivellazioni continua!

PS – Matilde è stata operata e ora sta bene. È fiera di essersi opposta, ancora una volta, a chi promuove uno sfruttamento irresponsabile e criminoso delle risorse del nostro Pianeta.

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