Le 10 città che si caratterizzano per una spesa annua più elevata sono prevalentemente al sud, la più cara è Cagliari (€ 533), mentre quelle che si caratterizzano per una spesa maggiormente contenuta sono soprattutto al Nord, al primo posto c’è Cremona con i suoi 137 euro. La principale variazione in un anno si registra invece a Enna, con un aumento del 47 %.
La gestione dei rifiuti riporta a galla gli atavici paradossi della realtà italiana: le tariffe pagate dai contribuenti sono sempre più salate mentre il servizio non migliora. L’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha realizzato per il settimo anno consecutivo un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti nel corso del 2014, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. L’analisi rivela un quadro a dir poco preoccupante. In particolare il 2014 è stato l’anno della tanto temuta Tari (tributo servizio rifiuti), che aldilà della diversa designazione ha ampiamente soddisfatto le aspettative, rivelandosi come una vera batosta: nei capoluoghi di provincia italiani le famiglie hanno pagato 290 euro in un anno, rispetto alla Tares del 2013 l’aumento medio è stato cospicuo, circa del 3,6%. Dal 2012 al 2014 l’aumento è stato addirittura del 16%. Tra i meno onerosi c’è il Molise, con i suoi 199 euro, seguono Marche (€ 215) e Basilicata (€ 221), mentre tra le regioni del sud più care ci sono la Sardegna (€ 370) e la Sicilia (€374). La maglia nera spetta però alla Campania, che si attesta al primo posto con i suoi 423 euro. Facendo una suddivisione dei dati per area geografica si rileva dunque una spesa ingente al Sud (€333), dove l’aumento rispetto al 2013 è stato del 5% (+24% rispetto al 2012); seguono le regioni centrali (€292) con un aumento dell’6,2% rispetto al 2013 (+18% rispetto al 2012) ed infine le aree settentrionali (€252) con un +1,6% rispetto al 2013 (+7,7% rispetto al 2012). In base all’analisi condotta dall’Osservatorio, le 10 città che si caratterizzano per una spesa annua più elevata sono prevalentemente al sud, la più cara è Cagliari (€ 533), mentre quelle che si caratterizzano per una spesa maggiormente contenuta sono soprattutto al Nord, al primo posto c’è Cremona con i suoi 137 euro. La principale variazione in un anno si registra invece a Enna, con un aumento del 47 %.
“I consumatori italiani continuano ancora a subire, principalmente dal punto di vista dei costi, una gestione non armonizzata del servizio, la mancanza di adeguate forme di tutela e soprattutto un mancato miglioramento della qualità del servizio stesso”, ha dichiarato Tina Napoli, coordinatrice delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva. “Continuiamo a chiedere, da 5 anni, l’applicazione del comma 461, art.2 legge finanziaria 2008, che prevede il coinvolgimento degli utenti nella valutazione e nella definizione del servizio,il coinvolgimento nella governance di un processo estremamente complesso, in cui il cambiamento culturale ci potrà essere soltanto con l’attivazione di tutti i soggetti: cittadini, aziende ed istituzioni”.
“Cittadinanzattiva, con la adesione alla campagna Rifiuti Zero e la promozione di alleanze con istituzioni e movimenti associativi, continuerà ad impegnarsi affinché il cambiamento auspicato avvenga in tempi rapidi”, ha concluso Napoli, “sia tramite la responsabilizzazione del singolo cittadino negli abituali comportamenti di consumo e di smaltimento dei rifiuti, con la consapevolezza che ogni singolo comportamento ha un impatto nella propria comunità, sia tramite la responsabilizzazione delle istituzioni nell’applicazione del principio comunitario chi più inquina più paga, come da raccomandazione Ocse.“
Sicilia – Analisi dell’Osservatorio di Cittadinanzattiva sui costi di gestione dei rifiuti: aumento medio nazionale del 3,6%. Spese maggiori al Sud: in Sicilia aumento del 3% rispetto al 2013. A Enna la principale variazione in un anno.
374 euro: a tanto ammonta la tassa annuale sulla gestione dei rifiuti urbani in Sicilia, rispetto ai 290 di media nazionale, che si attesta tra le regioni più onerose. In testa Siracusa (€492), dove tuttavia si registra un’inflessione del 7,2 % rispetto al 2013; seguono Catania (€ 435) e Messina (€ 403), dove c’è un’inflessione del 2,1 % rispetto al 2013. La principale variazione in un anno si registra invece a Enna, con un aumento del 47 %. A realizzare l’indagine è stato l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che per il settimo anno consecutivo eroga un’esaustiva panoramica dei costi sostenuti dai cittadini italiani per lo smaltimento dei rifiuti, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. Il 2014 è stato anche l’anno della Tari: denominazione diversa per indicare la medesima stangata per gli utenti, con un aumento medio del 3,6% rispetto al 2013. La ricerca ha rilevato una spesa maggiore al Sud (€333), dove l’aumento rispetto al 2013 è stato del 5% (+24% rispetto al 2012); seguono le regioni centrali (€292) con un aumento dell’6,2% rispetto al 2013 (+18% rispetto al 2012) ed infine le aree settentrionali (€252) con un +1,6% rispetto al 2013 (+7,7% rispetto al 2012).La regione più cara è la Campania (€ 423),seguono laSardegna (€ 370) e la Sicilia.Tra le regioni meno onerose c’è invece il Molise, con i suoi 199 euro, seguono Marche (€ 215) e Basilicata (€ 221).
I dati completi di tabelle sono disponibili sul sito www.cittadinanzattiva.it
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