Era il lontano 17 ottobre 2012 quando siamo venuti a conoscenza dell’iniziativa promossa dalla Collegno 2000 S.r.l. consistente nella realizzazione di un enorme centro commerciale dal suggestivo nome “Forum Sciacca” in contrada Tabasi.
Come spesso accade in questa città, invece di chiederci quale fosse la società investitrice nel nostro territorio, quante e quali sarebbero state le garanzie date per la realizzazione del progetto e quali ripercussioni questa nuova struttura avrebbe avuto sull’intera economia della città, abbiamo srotolato i nostri tappeti rossi, li abbiamo cosparsi di petali di rosa e abbiamo fatto accomodare lo straniero offrendo il massimo dell’ospitalità.
L’AltraSciacca e’ stata l’unica associazione a porsi l’interrogativo di chi ci fosse dietro la Collegno 2000 S.r.l., come questa società avrebbe voluto realizzare il colossale progetto e, soprattutto, con quali capitali. Abbiamo preparato un dossier e posto gli interrogativi giusti ai nostri amministratori, cercando di far fare a chi di di dovere una sana ricerca di affidabilità tecnico-economica della Collegno 2000, visto che avremmo da qui a poco trasformato terreni agricoli in terreni commerciali con indubbi vantaggi per la predetta società. Siamo rimasti inascoltati nonostante il corposo dossier e la ripresa dello stesso su ilfattoquotidiano.it in cui si trattava di questa società e del suo amministratore.
Oggi, tramite una televisione locale, scopriamo che dal 3 Luglio 2014 la società Collegno 2000 S.r.l. praticamente non esiste più (link visura camerale) in quanto fallita!
Ci chiediamo se il Comune di Sciacca ne era a conoscenza. Se ha messo in atto forme di tutela dei propri interessi circa le varianti urbanistiche predisposte e in itinere e cosa succederà adesso che l’azienda è cessata d’esistere. Un’altra importante questione riguarda i proprietari dei terreni che, si presume, hanno stipulato atti preliminari di compravendita che adesso potrebbero diventare un vero problema per chi riteneva conclusa la fase di vendita.
Le roboanti promesse, il mega progetto di un centro commerciale e la strumentale dichiarazioni di oltre 300 posti lavoro non ci avevano incantati e, oggi, duole constatare che non ci eravamo sbagliati a sollevare qualche dubbio. Quando apriremo gli occhi evitando di digerire tutte le panzane che vengono a raccontarci, magari solo perché forestieri? Quante volte saremo ancora disposti ad essere presi in giro prima di iniziare a guardare i fatti anziché le promesse?
Noi de L’AltraSciacca lo facciamo sempre, non perché non ci fidiamo, ma semplicemente perché sappiamo quanti e quali appetiti di varia natura può stimolare una città come la nostra.