TrivAdvisor, un mare di trivelle per tutti!


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Ti piacerebbe vedere delle piattaforme petrolifere in alcuni dei paesaggi marini più belli d’Italia?

Ti andrebbe di scattare un selfie con dei gabbiani sporchi di petrolio, ma non sai come fare? Da oggi è più semplice: il Governo Renzi infatti ha promosso una legge con cui autorizzare a perdita d’occhio – o per meglio dire, a macchia d’olio – nuove trivellazioni e nuove ricerche geo-sismiche per individuare il greggio sotto i nostri fondali. Airgun, pozzi di ricerca e produzione di idrocarburi lungo quasi tutte le coste italiane!

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Ti sembra uno scherzo? Purtroppo non lo è, e stavolta abbiamo voluto comunicarlo in un modo inusuale: abbiamo ideato il sito “TrivAdvisor”, perché tutti possano conoscere il panorama che ci mette di fronte lo Sblocca Italia,  quello delle trivellazioni offshore nei nostri mari, e mobilitarsi per chiedere un cambiamento!

La strategia energetica italiana, in modo inspiegabile e paradossale sia dal punto di vista ambientale che da quello energetico ed economico, ha infatti scelto lo sfruttamento degli idrocarburi dei nostri mari. Nuove concessioni sono già realtà sia nel Canale di Sicilia che nell’Adriatico e nello Ionio; altre sono già all’orizzonte.

È un’idea miope che porterà profitti solo nelle tasche dei petrolieri, scaricando tutti i rischi sulle comunità, sull’ambiente, sulla fauna ittica, senza nemmeno soddisfare il fabbisogno energetico del Paese! Le riserve certe di petrolio sotto i nostri fondali infatti equivalgono a meno di 2 mesi dei consumi nazionali, quelle di gas a circa 6 mesi.  Le ricadute occupazionali e le entrate fiscali previste sono modestissime, mentre possiamo immaginare cosa accadrà a turismo e pesca sostenibile.

Con lo Sblocca Italia il Governo, semplificando gli iter autorizzativi ed esautorando le amministrazioni locali, ha scelto la sua strada, quella della petrolizzazione del mare. Ma si tratta di una via a senso unico: non si torna indietro. Nessuno può escludere un disastro ambientale…e in Italia, è bene ricordarlo, il rischio di uno sversamento grave non è neppure previsto nelle valutazioni di impatto ambientale!

È ora di cambiare registro, ma per essere più forti dei petrolieri serve anche la tua voce: unisciti a noi, firma per liberare il mare dalle trivelle!

Fonte: greenpeace.org

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