Lunedì, 19 ottobre, si è svolto il tanto atteso e richiesto Consiglio Comunale aperto sulla questione del futuro della raccolta e smaltimento dei rifiuti nella nostra città.
Nel ringraziare quanti hanno permesso lo svolgimento di tale incontro con le Associazioni e con la società civile, corre l’obbligo chiarire la nostra posizione nei confronti della proposta proveniente dall’attuale Amministrazione e del Sindaco Fabrizio Di Paola, che ha scelto la strada dell’affidamento al privato con gara di evidenza pubblica.
Nulla da obiettare sulle legittime scelte amministrative del Sindaco e della sua Giunta, qualcosa invece da obiettare su i numeri e su come è stato presentato il Piano A.R.O l’abbiamo, eccome.
Noi avremmo potuto semplicemente dire che l’esperienza del Gestore Idrico Girgenti Acque, ci basta ed avanza, e le attuali difficoltà ( almeno per ora) a rescindere e/o revocare il contratto di servizio, la dice lunga sull’opportunità, secondo il ns. parere, di affidare un servizio altrettanto impostante, come quello della gestione rifiuti, nonostante l’arroganza, i disservizi e i costi eccessivi.
La relazione ci è sembrata assolutamente superficiale nella sua illustrazione e gli stessi documenti , come il Capitolato d’appalto mancante, danno un senso di non completezza della proposta e di come si vogliano raggiungere taluni obiettivi.
Abbiamo avuto la conferma leggendo i dati numerici di raffronto tra l’affidamento e la gestione in House.
Era di tutta evidenza che l’estensore del Piano avesse impostato i suddetti dati in maniera da far sembrare più conveniente la gestione scelta dall’Amministrazione Comunale.
Ma i numeri sono numeri e la matematica non è un’opinione e vedere inseriti ben 835.000 euro di costi per selezione post raccolta nella parte illustrativa della gestione in house, mentre assolutamente assenti, in quanto a carico dell’eventuale affidatario, ci è sembrato eccessivo.
Com’è possibile che una società di scopo in house providing, con una gestione di fatto uguale alle S.p.A. ma con capitale sociale interamente pubblico, abbia costi per 835.000 euro , mentre il privato affidatario assorbirebbe tali costi con i ricavi provenienti dalla vendita del materiale separato.
Non abbiamo trovato una spiegazione logica e non ci ha convinto la risposta dataci dal Sindaco circa l’introito di soli 10.000 euro da parte di SOGEIR.
I costi del servizio, nel raffronto predisposto, sono sostanzialmente uguali e bene hanno fatto altri a puntare i loro interventi sulle modalità del servizio e sulle implementazioni o revisione dell’attuale.
Perché un privato riuscirebbe a recuperare l’intera somma del trattamento post raccolta e una società in House no ?
Se infatti togliamo questa voce dai costi addebitati alla gestione in house, in quanto recuperabili sia dall’uno che dall’altro gestore, la convenienza propende per la gestione diretta.
L’affermazione da parte del Sindaco di giustificare la scelta dell’affidamento a terzi in quanto mancano le risorse umane e amministrative per una gestione diretta ci sembrano abbastanza gravi, non perché non siano vere, ma perché denunciano una sconfitta del Pubblico ad amministrare, ben sapendo che si potrebbe avere un servizio potenzialmente più efficace, economico ed efficiente.
Rimaniamo convinti che il tutto sia collegato ad un modello gestionale che debba prevedere un controllo assiduo sia sul servizio, sia sulla parte economica e la possibilità di applicare il sistema del “Controllo Analogo” rende il Comune il vero protagonista sia delle scelte, sia degli obiettivi, sia dei risultati, ben potendo rimuovere addirittura il C.d.A. della società se questa non raggiunge gli obiettivi indicati.
Siamo inoltre molto preoccupati dalle numerose lacune del piano ARO, emerse durante il dibattito, il rischio concreto che paventiamo è che molti dei servizi essenziali siano considerati come opzionali e che saranno in fase di espletamento dell’appalto messi a carico della cittadinanza con una levitazione senza controllo dei costi di raccolta rifiuti, ci riferiamo ad esempio alla mancata corretta analisi del RSU prodotta nei mesi estivi e durante i grandi eventi, del servizio di scerbatura il cui costo e le cui caratteristiche non sono ben definiti, della creazione di un nuovo centro di selezione rifiuti il cui costo non è stato determinato e che graverà sulle tasche dei cittadini e delle numerosissime voci opzionali che lasciano il campo a futuri ed onerosi contenziosi col gestore del servizio.