COMUNICATO STAMPA
Meglio tardi che mai.
Era ora che la politica di questa città si accorgesse delle disfunzioni, disservizi, anomalie e delle elevate tariffe che il gestore del S.I.I., con il beneplacito dei sindaci prima e del commissario oggi, praticano nei confronti dei cittadini utenti dell’ATO Idrico del consorzio di Agrigento.
Sono infatti di questi giorni alcuni interventi di consiglieri comunali che contestano l’attività del gestore Girgenti Acque, raccogliendo, come si dice spesso nei comunicati, il malcontento dei cittadini.
Gli ultimi interventi si riferiscono al disservizio prolungato in contrada Cutrone, dove, se non fosse drammatico ci sarebbe da ridere, per il tentativo goffo di procedere con soluzioni provvisorie che non si sono concretizzate per via della mancanza di gasolio, poi c’è l’assurda pretesa di far pagare in anticipo cifre salatissime (da € 171,00 fino ad € 296,00) per la richiesta di controllo della verifica dei consumi, in considerazione delle salatissime bollette che i cittadini si vedono recapitare e che considerano non coerenti. Su questo punto è utile e necessario ricordare che la G.A. pratica tariffe stabilite con delibere approvate dall’ATO Idrico con delibera n. 4 del 30-11-2011, integrata con delibera n. 20 del 29-10.2013. Viene da chiedersi: si sono tutelati i cittadini o il gestore?
Di disfunzioni, disservizi, anomalie nella gestione, molte delle quali si inquadrano in violazioni contrattuali, ce ne sono tante e tali che per fare l’elenco non sarebbe sufficiente un solo libro e il comitato Inter.Co.PA è in grado di fornire dettagliato elenco, ma quello che stupisce è che la politica per accorgersi di tutto questo ha dovuto attendere le proteste dei cittadini. Come se tutto questo non esistesse sin dall’1 gennaio 2007.
A parte il grave ritardo, Inter.Co.PA non condivide il modo di procedere della politica. Perché tutte le volte che si contesta l’operato del gestore non si studia bene l’eventuale violazione e la conseguente penale contrattuale prevista per inchiodare l’ATO alle proprie responsabilità? Oppure, quando i problemi sono le procedure di appuramento e contestazioni o le tariffe, perché non chiedere al commissario dell’ATO di rivedere le delibere approvate a suo tempo, dai sindaci prima e dai commissari dopo per renderle coerenti ed eque a tutto il territorio nazionale e a tutte le procedure adottate da gestori privati o pubblici di qualunque servizio erogato ai cittadini? Perché l’amministrazione non raccoglie e inserisce in un dossier tutte le violazioni e contestazioni da addebitare al gestore idrico dal gennaio 2007 ad oggi e far valutare all’ATO Idrico se esistono le condizioni per chiedere la risoluzione per inadempienza? E’ così difficile recuperare senso di civiltà e responsabilità per tutelare gli interessi dei cittadini che purtroppo dipendono da decisioni e scelte di altri ma che le bollette le devono pagare loro?
Oggi come non mai la Sicilia è al centro dell’attenzione nazionale per i problemi che affliggono la nostra isola rispetto al problema dell’acqua. Inter.Co.PA, al fine di utilizzare questo momento ed evitare che tutto si risolva in una bolla mediatica che lascerà il posto ad altri problemi che insorgeranno nel nostro paese, ritiene sia il momento opportuno per alzare la voce e fare in modo di porre i problemi con competenza e determinazione.
Inter.Co.PA
Il Coordinatore
Franco Zammuto