Sciacca, il testo della lettera consegnata all’assessore Gucciardi dal Comitato Civico per la Sanità


Foto prelevata dal sito www.corrieredisciacca.it

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Egregio signor Assessore,

Il Comitato Civico che abbiamo l’onore di rappresentare raccoglie decine di associazioni di volontariato, ONLUS, sigle sindacali etc. ed è nato per dare voce alle continue segnalazioni di disagi e inefficienze provenienti dai cittadini e dagli operatori sanitari.  I primi nel volgere di pochi anni hanno assistito ad una riduzione del ventaglio di prestazioni erogate dal P.O. di Sciacca e ad una minore accessibilità di quelle fruibili. I secondi sono sottoposti al doppio vincolo di non potere spesso fornire le prestazioni richieste dagli utenti e alla beffa di non poter segnalare le difficoltà in cui lavorano, pena la minaccia di ritorsioni sempre incombenti da parte dei vertici dell’azienda. Da tempo ormai assistiamo ad un costante degrado dell’assistenza ospedaliera nel territorio servito dal distretto ospedaliero di Sciacca. Le emergenze che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica (pronto soccorso, blocco delle due sale di emodinamica, blocco dell’attività chirurgica ordinaria…) sono state semplicemente la quota non censurabile di un disagio ormai cronico quotidianamente vissuto e raccontato riservatamente dai cittadini e dagli operatori. Il maldestro tentativo di banalizzare la gravità di questi allarmi derubricandoli a episodi occasionali, frutto di allarmismo, o addirittura della campagna di disinformazione di media ostili, che “remerebbero contro”, ha rinforzato la convinzione da tempo presente nell’opinione pubblica e tra gli operatori, che il ridimensionamento dell’ospedale di Sciacca a struttura ancillare del P.O. di Agrigento per qualche programmatore maldestro e qualche politico poco illuminato sembra essere ormai una concreta ipotesi di lavoro molto più che un’eventualità remota.  Sei strutture complesse (Cardiologia, Emodinamica, Ortopedia, Pediatria, Nefrologia, Anestesia-rianimazione) prive di direttore, personale infermieristico ridotto all’osso, personale ausiliario scandalosamente carente, un degrado strutturale evidente, nonostante gli interventi cosmetici coincisi con la sua venuta, sono alcuni dei fattori che hanno determinato un progressivo impoverimento del numero e della qualità delle prestazioni erogate. Con il prevedibile e grottesco corollario che nella ridefinizione della nuova dotazione organica delle singole U.O.  si terrà conto “dei dati di attività prodotti”, come recita asetticamente una recente deliberazione adottata. Come dire: dopo il danno la beffa. Siamo ben consapevoli del contesto generale entro cui si collocano i problemi della sanità di questo territorio. Ma proprio questa consapevolezza rende ancor più intollerabili gli atteggiamenti di protervia, di banalizzazione, di arroganza che hanno accompagnato le segnalazioni delle criticità rilevate dal Comitato Civico per la sanità. Perché queste inefficienze non hanno niente a che vedere con il contesto regionale o nazionale ma attengono unicamente alla volontà o meno di ripristinare livelli assistenziali dignitosi in una struttura che può fornire performance sicuramente superiori a quelle che in atto è costretta a non fornire. Siamo scevri da qualsiasi spirito campanilistico per il semplice motivo che il venir meno dell’autonomia aziendale non ha cambiato di una virgola il ruolo storicamente strategico che il P.O. di Sciacca svolge in un territorio che da una parte è alla periferia occidentale dell’ex provincia di Agrigento, dall’altra raccoglie i pazienti di comuni ubicati nei territori di Palermo e Trapani. Ma queste cose sappiamo che sono ben presenti alla S.V.. Sentir dire da colui che dovrebbe essere il promotore di una distribuzione equa delle risorse sanitarie che l’U.O. di Emodinamica di Sciacca potrebbe anche non esserci -è semplicemente offensivo, non tanto nei confronti del campanile di Sciacca ma di tutti i pazienti cardiopatici che sanno di potere trovare un’assistenza adeguata e in tempi ragionevoli. L’economicismo strumentale brandito come arma al servizio della  politica è cosa ben diversa dalla corretta allocazione delle risorse che in ambito sanitario significa innanzitutto “appropriatezza”, ovvero capacità di coniugare l’efficacia delle prestazioni e costi ragionevoli delle stesse.

Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti e cogliamo l’occasione per ringraziala dell’attenzione.

Sciacca, 29 aprile 2016

Il Comitato Civico per la Sanità

Alleghiamo n. 1 DVD con documenti riguardanti il P.O. di Sciacca

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