COMUNICATO STAMPA
Sembra incredibile come, movimenti, comitati e Magistratura, che da anni protestano e indagano sulla discutibile e inefficiente gestione dell’acqua nella ex provincia di Agrigento, non siano riusciti a suscitare l’allarme e l’interesse di tutte quelle Istituzioni preposte al controllo e all’andamento di un servizio essenziale per la stessa sopravvivenza delle comunità e dei cittadini.
Era necessario l’intervento della Commissione Parlamentare Antimafia presieduta da l’On. Bindi per porre l’attenzione delle Istituzioni sul tema, e la decisione della stessa Commissione di volere approfondire quanto continuamente denunciato giornalmente attraverso i media?
A dirla tutta, la On. Bindi, oltre a evidenziare e denunciare come la “questione ambientale” interferisca in maniera determinante alla vita sociale ed economica della nostra ex provincia, è sembrato lanciare anche un ammonimento ai politici, che certamente non è immune dalla “questione ambientale”, sulla grave condizione di tutti i servizi resi ai cittadini e al loro pesante costo in termine di tasse che non trovano giustificazione nella qualità fornita.
Il comitato Inter.Co.PA auspica che, dopo l’intervento della Commissione Antimafia, ci sia un risveglio e un impegno maggiore da parte delle Istituzioni a tutela dei cittadini che, oltre a dover vivere in territori al alta contaminazione mafiosa, sono pure costretti a pagare a carissimo prezzo beni e servizi come l’acqua.
Altra speranza è di non dovere assistere a dibattiti politici pre/elettorali tra parti contrapposte che hanno o hanno avuto “ruoli” nella scena delle Istituzioni proprio sulla gestione acqua. Sarebbe imbarazzante oltre che inaccettabile e indisponente per i cittadini.
Sciacca, 17-11-2016.
Il Coordinatore di Inter.Co.PA
Franco Zammuto