Apprendiamo dell’iniziativa della Procura della Repubblica di Sciacca di agire nei confronti di Girgenti Acque S.p.A. e dei suoi principali amministratori, il presidente Marco Campione e il direttore generale Giandomenico Ponzo.
La tematica sotto la lente di ingrandimento dei magistrati non è nuova per noi de L’AltraSciacca. Infatti, è dal lontano 2008 che la sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che i canoni di depurazione, in quanto corrispettivo di un servizio, non devono essere addebitati all’utenza in assenza del suo svolgimento. Lo abbiamo affermato e ripetuto svariate volte e in diverse sedi, trovando la Girgenti Acque sempre indisponibile a qualsiasi recepimento delle segnalazioni provenienti da utenti, amministratori di condominio e associazioni.
L’abuso di inserire in bolletta la rilevante quota del canone di depurazione pur avendo consapevolezza che il Comune di Sciacca aveva mappato il suo territorio e comunicato le zone non coperte dal servizio, la dice lunga sull’atteggiamento arrogante e menefreghista del gestore del servizio idrico nei confronti dei cittadini e delle loro giuste recriminazioni.
Noi abbiamo sempre contestato l’affidamento della gestione del servizio idrico ai privati, in primo luogo perché l’acqua è bene primario ed essenziale che non può dipendere da logiche di profitto aziendali e in secondo luogo perché non l’abbiamo mai visto come la soluzione agli innumerevoli problemi che tale servizio affliggono, dalla fatiscenza della rete di distribuzione alla tempestività di intervento e risoluzione. Al privato la politica ha voluto attribuire caratteristiche di efficienza ed economicità, ma dopo quasi 8 anni la qualità del servizio non è migliorata e si sono notevolmente aggravati i costi addebitati all’utenza.
La dichiarazione dell’azienda di avere sempre agito in buona fede e rimediato agli errori quando ne ha avuto contezza si scontra con le decine e decine di rimostranze dei cittadini, con le iniziative dei comitati di tutta la provincia e con gli esposti e le azioni di associazioni e sindacati.
Ci auguriamo che la Procura della Repubblica accerti la reale portata del fenomeno, attualmente circoscritto alla zona Ferraro di Sciacca, infatti la mappatura prodotta e trasmessa dal Comune al gestore è molto più ampia e le segnalazioni di addebito del canone di depurazione in zone non gestite dal depuratore o sprovviste di rete fognaria sono diverse.
Infine, ci chiediamo quali azioni siano state intraprese dal Comune di Sciacca per verificare il reale rimborso delle somme pagate dai cittadini ma non dovute al gestore dal 2008 ad oggi. Sicuramente Girgenti Acque, così com’è stata solerte nell’addebitare tali somme, sarà nelle condizioni di comunicare analiticamente chi e con quanto deve essere rimborsato, naturalmente sempre in buona fede.
L’AltraSciacca