Ieri, 28 settembre, una delegazione del comitato intercomunale per l’acqua pubblica, Inter.Co.PA, ha incontrato la sindaca di Sciacca Francesca Valenti per conoscere la posizione e le strategie che la neosindaca intende adottare all’interno dell’ATI sulla grave problematica dell’acqua. Incontro che, è bene sottolineare, abbiamo già avuto con altri sindaci per comprendere la posizione di ciascuno nel merito.
Nel corso dell’incontro, Inter.Co.PA, ha esposto le ragioni che ci fanno ritenere non esistano alternative alla risoluzione del contratto con la Girgenti Acque per diverse ragioni. Innanzitutto perché dopo dieci anni abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’incapacità, l’inefficienza e gli elevatissimi costi ai quali siamo costretti, che non hanno pari in Italia, se si tiene conto del servizio reso e di cui esistono corpose documentazioni. Inoltre, abbiamo anche fatto presente che, oltre agli inadempimenti contrattuali, esistono anche e soprattutto ragioni obiettive di “risoluzione di fatto e diritto”, che da sole sono già di per se sufficienti al raggiungimento dell’obiettivo da noi auspicato.
Nel corso dell’incontro, nel quale abbiamo potuto apprezzare la conoscenza e la preparazione della sindaca Valenti rispetto alle problematiche da noi esposte, che di per sé già rappresentano un positivo punto di partenza , la sindaca, pur nella misurata prudenza del ruolo che ricopre, ha convenuto con il nostro comitato che in effetti esistono ragionevoli fatti ed elementi per portare avanti iniziative volte a perseguire la strada della risoluzione ai sensi sia dell’art. 36 che dell’art. 38 della convenzione e che per quanto la riguarda si spenderà per questo, rassicurandoci anche sulla volontà di altri, dentro l’ATI, di perseguire lo stesso obiettivo. Nonostante la nostra legittima diffidenza . E per spiegare le ragioni della nostra diffidenza abbiamo chiesto alla sindaca come ma l’ATI ha deciso di non costituirsi “parte civile” nella richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Agrigento per l’accusa alla Girgenti Acque di avere “taroccato” le tariffe 2012/2016 che, secondo la Procura, avrebbe procurato un danno di 20milioni di euro sia alla Regione Sicilia che alle tasche dei cittadini della ex provincia, e inoltre le abbiamo chiesto come mai non ci danno risposte sull’esposto da noi avanzato per verificare se “il canone di concessione” che il gestore deve versare all’ATI tutti gli anni sia coerente o no con quanto dovuto. Forse dopo non saremo più diffidenti.
Il Coordinatore
Franco Zammuto