Essere accanto ai cittadini anche in tema di sicurezza stradale è sicuramente una delle cose che ci sta più a cuore. In particolare vogliamo affrontare l’argomento dei guardrail che tante volte possono essere assai pericolosi, soprattutto per i motociclisti e soprattutto per i più giovani, i maggiori utenti dei mezzi a due ruote. Non sono rari purtroppo i casi in cui scivolando sul suolo in seguito ad una caduta ed urtando contro i guardrail si possa rimanere menomati o uccisi. Ci riferiamo più precisamente ai cosiddetti “guardrail ghigliottina”, quei guardrail che sono supportati da un paletto di sostegno il quale in quanto fisso e sottile rischia di diventare una ghigliottina per qualsiasi motociclista che dovesse scivolare sull’asfalto. Questo tipo di guardrail è stato dichiarato pericoloso e fuori norma, ha causato in Italia ed un po’ in tutto il mondo, non solo gravi incidenti, ma anche ondate di protesta decisa e ferma, raccolte firme, campagne di sensibilizzazione, petizioni online, tutto al fine di ottenere una migliore protezione per i motociclisti lungo le strade. I Guardrail dovrebbe essere sinonimo quindi di “barriere di protezione” ma il più delle volte non è così, anzi come detto, si possono trasformare in armi affilate.
In Sicilia però il 90%delle strade provinciali e comunali ed il 70% delle strade regionali sono provviste di guardrail fuori norma. Basta prendere una delle provinciali che portano fuori città: 9 volte su dieci i guardrail non sono in regola. Non hanno la resistenza fissata dalla legge: contenere un’ auto che viaggia a 90 chilometri orari, oppure un camion che va a 60. L’ obbligo c’è ma pochissimi provvedono a mettere a norma le vecchie extraurbane. Il motivo è semplice: non ci sono sanzioni per chi non lo fa. E la maggior parte dei guardrail è fuorilegge. Un altro esempio? Per i guardrail non c’ è alcun obbligo di sostituzione dopo un certo numero di anni. Una volta collocati, possono restare sul ciglio della strada per sempre, nel pieno rispetto della legge. Eppure, anche quelli omologati, hanno una vita media di 15 anni, poi la loro capacità di resistenza si deteriora. Misteri. “Le cose sono peggiorate inoltre dal 2001, quando si sono cominciati a vedere gli effetti della cosiddetta devolution stradale: l’ Anas ha ceduto buona parte della gestione della sua rete alle Regioni che a loro volte l’ hanno girata alle Province. Il passaggio delle competenze e la scarsità di fondi trasferiti agli enti locali hanno bloccato tutto. E quando i soldi non bastano, da qualche parte si deve pur tagliare. C’ è anche un altro problema. Quando si costruisce una strada, tutti i soldi stanziati vengono utilizzati per le opere di stretta pertinenza: il tracciato, i ponti, i trafori, l’ asfalto. Nella maggior parte dei casi la segnaletica e le barriere di protezione vengono date in subappalto. A svolgere i lavori, cioè, non è l’ azienda che ha vinto la gara ma un’ altra impresa. Un guardrail a norma costa: comprendendo anche il montaggio, il prezzo va dai 90 euro di una semplice barriera laterale ai 150 di uno spartitraffico fino ai 180 di quelli per i ponti. Prezzi al metro, si intende” (Fonte Corriere della Sera).
Il problema non è di poco conto se pensiamo che molte norme e decreti ministeriali sono stati redatti sull’argomento: nel 1987 un decreto ministeriale stabilisce che i guardrail devono superare prove di sicurezza delle case produttrici, nel 1992 vengono messe a punto norme europee che stabiliscono le modalità tecniche per effettuare i crash test, nel 2002 è stabilito che i crash test devono essere effettuati da organismi certificati dal ministero delle infrastrutture. Nel 2004 altre normative vengono stilate dal “ministero delle infrastrutture e dei trasporti” in materia di “aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza e le prescrizioni tecniche per le prove delle barriere di sicurezza stradale” (clicca qui).
Analizzando alcuni dati (fonte ETSC), si scopre che nel 40% dei casi i morti da incidenti stradali arrivano dalle due ruote ma che il parco specifico di moto e ciclomotori corrisponde a solo il 19% del parco totale dei mezzi. In Italia la situazione è ovviamente peggiore. Ma qualcosa si muove: dallo scorso anno l’Aisico (Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione) ha iniziato a testare presso il proprio Centro Ricerche sulla Sicurezza Stradale alcune tipologie di barriere più sicure per i motociclisti. Aisico ha chiesto al governo italiano di stabilire i criteri di esecuzione dei crash test per le barriere per motociclisti e ritiene che sia necessario un atto amministrativo per obbligare gli enti che gestiscono le strade (Società Autostrade, Anas, enti locali) ad adottare, almeno nei punti più pericolosi, barriere omologate che abbiano superato le prove di impatto con gli specifici manichini da motociclista. Infatti i guardrail che oggi si installano sono ancora più pericolosi di quelli del 1950 e quelli cosiddetti ghigliottina causano circa 1.000 morti all’anno e 3.000 invalidi permanenti. Perché le istituzioni (comuni, province, regioni, enti statali, osservatori) così solerti nel riconoscere le cause di incidenti non riconoscono le cause di lesioni infrastrutturali? (guardrail, muri, pali, segnali). Perché si continua, nonostante i drammatici incidenti, a disporre “cause di lesioni” ai lati delle strade? (guardrail ghigliottina, lampioni, segnali, alberi, muri). In Germania, in Spagna, nei Paesi del Nord Europa, nei comuni dell’Italia settentrionale come a Parma, a Pavia e Bolzano si stanno cercando soluzioni alternative con ottimi risultati in materia di sicurezza.
L’omologazione europea dei guardrail è indicata con la sigla UNI EN 1317 e al momento i collaudi sono fatti con tutti i tipi di mezzi, tranne che con le moto. L’autovettura, l’autocarro, l’autobus e l’autoarticolato sì, e le moto no? Ora le cose sembra che cambieranno, perché è stato aggiunto un 8° capitolo alla norma di omologazione, che prevede uno standard europeo mirato a ridurre le conseguenze d’impatto per i motociclisti, tenendo in considerazione le differenti norme nazionali e le tecnologie attualmente a disposizione. Il tutto dovrebbe essere compiuto tra esattamente due anni: Ottobre 2010. Il CEN (Comitato Europeo per la Normalizzazione) ha approvato nel giugno 2008 un documento infatti attraverso il quale si impone a tutti i Paesi che vi aderiscono (tra cui l’Italia e di conseguenza anche la Sicilia e Sciacca) di aggiornare gli standard di sicurezza per i guardrail e dire basta ai guardrail ghigliottina entro il 2010. (clicca qui)
In sostanza, una nuova parte (8ª) è stata aggiunta all’attuale norma EN1317. Essa contiene disposizioni per la valutazione delle prestazioni delle barriere di sicurezza in caso di impatto di un motociclista che scivola sul fondo stradale.
Eccola: RISOLUZIONE 319 – Sistemi di contenimento stradale – Parte 8: sistemi di contenimento stradale che riducono la gravità dell’impatto a seguito di collisione di un motociclista contro la barriera
“Scopo di questa nuova parte è lo sviluppo di uno Standard Europeo che riduca la gravità dell’impatto nelle collisioni di motociclisti contro le barriere di sicurezza, considerando gli standard nazionali esistenti e le possibilità dell’attuale tecnologia.
• Questa parte contiene prescrizioni per la valutazione delle prestazioni della barriere di sicurezza in caso di impatto con un motociclista che stia scivolando sul suolo. Al momento copre esclusivamente i guardrail e non gli altri sistemi di ritenzione.
• Inizialmente, verrà presa in considerazione l’ipotesi di un motociclista che, scivolando sul fondo stradale, urta la barriera (perché al momento questa casistica è quella sulla quale si hanno maggiori conoscenze). Altri tipi di impatto e di barriere verranno considerati in una fase successiva.
• La procedura di test risultante dovrà essere letta ed usata insieme con le parti già esistenti della EN1317.
• Essa prescrive procedure di test e criteri di accettabilità aggiuntivi, a fianco ai requisiti obbligatori della EN1317-2, per dimostrare la prestazione del prodotto nell’impatto con il corpo di un motociclista”
Aline Delhaye, Segretaria Generale della FEMA (Federation of European Motorcyclists’ Associations) ha così commentato:”Con la sicurezza stradale al primo posto nell’agenda delle istituzioni, la decisione del CEN rappresenta una chiara indicazione del fatto che le esigenze e le peculiarità dei motociclisti debbono essere prese in considerazione per incrementare la loro sicurezza. Con questa nuova “Parte 8” nella norma EN1317, le autorità responsabili delle strade in tutta Europa non avranno più scuse per non installare dispositivi di protezione, ovunque sia necessario per evitare che i motociclisti possano rimanere menomati o uccisi in seguito all’impatto con le barriere di sicurezza. Questo è un grande riconoscimento per la FEMA nel momento in cui celebra 20 anni di rappresentanza dei motociclisti europei. La FEMA vigilerà perché queste scadenze siano rispettate al massimo“.
Questo resoconto ci è servito per capire che i guardrail ghigliottina sono pericolosi, fuori norma e che entro il 2010 si dovranno cercare soluzioni, forse più costose, ma sicuramente più vicine alla sicurezza di tutti, anche dei motociclisti.
Queste sono invece le foto dei nuovi guardrail collocati a Sciacca lungo la via Mazzini e presso la strada, di prossima apertura, del Cansalamone che collegherà la zona portuale con la statale 115:
Oltre ai guardrail ghigliottina ormai vecchi collocati lungo le nostre strade, se ne collocano, quindi, di altri, nuovi di zecca ma pur sempre fuori norma.
– Ha senso spendere importanti fondi per collocare barriere di protezione da tempo dichiarate non idonee?
– Ha senso metterle adesso lungo le nostre strade dato che tra poco meno di due anni magari dovranno essere sostituite con quelle legali e sicure?
– Ha senso non cominciare sin da ora a mettersi in regola?
– Ha senso non decidere di sostituire da subito i guardrail vecchi e fuori norma?
All’Anas ed agli enti locali, provinciali e regionali la risposta.
Con la consapevolezza che non è mai troppo tardi comunque per dire di sì alle regole, alla sicurezza stradale ed alla salute pubblica di tutti i cittadini ed in particolare in questo caso degli utenti dei mezzi a motore.
Calogero Parlapiano