IL GIALLO DELLE CAMPANE PER LA RACCOLTA DEGLI ABITI USATI
In seguito alle nostre segnalazioni di qualche settimana fa sul Progetto “Abito Qui”, sui cassonetti per la raccolta degli abiti usati e sulla Cooperativa Sociale che se ne occupa, ossia la Sanlorè di Agrigento, molti a Sciacca tra i normali cittadini e tra gli enti pubblici si sono accorti della questione ed hanno cominciato ad interrogarsi sulla destinazione del materiale donato e sull’effettiva utilità del servizio.
La Sanlorè aveva finalmente ottemperato alla bonifica delle aree interessate ed allo svuotamento delle ormai famose campane gialle dopo mesi di disservizi. Dopo qualche giorno, il Comune di Sciacca, nella persona dell’Assessore Guardino, aveva richiesto ed ottenuto la rimozione delle suddette campane. La cosa è apparsa fin da subito molto strana perché in pratica alla città è venuto a mancare, non solo un punto di riferimento a cui destinare le proprie donazioni di vestiario e accessori di pellame vario, ma anche una vera e propria zona adibita a questo tipo di raccolta la quale adesso viene gettata indifferentemente nei comuni cassonetti.
Un altro episodio su cui vale la pena di porre l’attenzione sta nel fatto che non tutti i famigerati cassonetti gialli sono stati rimossi: ne è rimasto uno in Via de Gasperi lungo la strada che porta al Cimitero. Che la Sanlorè se ne sia completamente dimenticata? Fino a pochi giorni fa, l’area antistante a quest’ultima campana era totalmente sommersa di ogni sorta di vestiario. Poi sono stati gli operatori ecologici locali a ripulire il tutto e rendere nuovamente presentabile la zona.
Rimane il fatto che lì è presente una campana per la raccolta degli abiti usati che non dovrebbe più esserci stando all’ordinanza del nostro Comune. Il problema però è di più ampio respiro perchè l’ordinanza del Comune ha lasciato irrisolta una questione divenuta importante e che merita i dovuti chiarimenti ed approfondimenti.
Noi de “L’Altra Sciacca” dunque chiediamo:
– Sciacca non aderisce più al Progetto “Abito qui” portato avanti dalla Sanlorè dopo l’avvenuta rimozione delle campane per la raccolta degli abiti?
– Perché, dopo mesi e mesi, durante i quali nessuno si è adoperato sulla questione, all’improvviso è stato richiesto il ritiro di questi cassonetti e perché ciò è avvenuto proprio quando l’intervento di raccolta è stato effettuato e non nei periodi di maggior disagio quando nessun operaio della Cooperativa giungeva a Sciacca?
– Che la campana di Via de Gasperi sia stata lasciata perché in quell’unica e ultima area si intende far convergere tutto il vestiario che i cittadini di Sciacca sentiranno in animo di donare?
– Come intende il Comune sopperire adesso alla mancanza di aree predisposte alla raccolta di abiti usati e come intende trasformare questi che al momento sono veri e propri rifiuti in doni di cui potrebbero usufruire le tante famiglie bisognose del nostro territorio?
– Perché non coinvolgere in iniziative di questo genere tutte le Associazioni di Volontariato che operano nel sociale a Sciacca per ricondurre il tutto anche ad una dimensione più locale al fine che tutti i cittadini la possano verificare più facilmente?
Noi de “L’AltraSciacca” ci siamo accorti che la vicenda ha assunto i contorni di un vero e proprio giallo che non è più il colore delle campane per la raccolta degli abiti ma il risultato, ci auguriamo momentaneo, di una questione sulla quale auspichiamo che il Comune, la Sanlorè o chi per loro possano fare chiarezza, soprattutto per tutti quei cittadini che vogliono sapere che fine hanno fatto le loro donazioni ed a chi e dove devono rivolgersi adesso per continuarne a fare.
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