Il Castello Nuovo o Castello Luna è situato nella parte alta a nord-est della città di Sciacca, sul limite esterno dell’antica cinta muraria; da questa parte esso domina ancora la vallata, che si apre ampia e profonda subito dopo la circonvallazione che costeggia le mura; da qui è possibile scorgere la costa. Dalla parte di ponente risulta quasi completamente inglobato in superfetazioni edilizie, poste tra le sue mura e la strada.
Il castello è edificato direttamente sulla roccia e presenta una cinta fortemente irregolare a causa della topografia tormentata del sito. La torre mastra si elevava a nord-ovest; di essa sono sopravvissute le parti basamentali. Le torri di cortina presentano varie piante e sono piu o meno aggettanti rispetto alle mura. Una torre cilindrica a sud fuoriesce prepotentemente dalla cortina, oggi in gran parte crollata; sul lato est si trovano una torre semicilindrica ouverte a la gorge e una torre a sperone; a nord-est si erge una torre quadrangolare; un’altra torre a sperone si trova ad ovest.
Le mura perimetrali presentano spessore di 2,10m; esse erano fornite di cammino di ronda e merlatura in parte conservati. All’interno del vasto spazio cintato si trovano resti di edifici, cisterne e silos.
Eretto per volere di Guglielmo Peralta, Conte di Caltabellotta, intorno al 1380, il Castello dei Luna porta il nome della famiglia che lo possedette dal 1400 in poi, in seguito al matrimonio di Margherita Peralta con il conte Artale Luna. In seguito, la proprietà passò a Sigismondo Luna che lo possedette fino al 1529, anno in cui si concluse quello che è passato alla storia come il “caso di Sciacca”. Dopo il 1529, l’imperatore Carlo V avocò alla corona il castello con il nome di Castello Nuovo, per distinguerlo dal preesistente Castello dei Perollo, dal quale dista poco meno di 200 metri.
Il poderoso castello, fortezza e dimora allo stesso tempo, era difeso da robuste mura perimetrali, munite di torri sporgenti, rivestite agli spigoli di blocchi tufacei squadrati che contribuivano a dare un aspetto imponente al castello, al quale si accedeva attraverso un ponte levatoio che, da nord-ovest, introduceva in un vasto cortile. L’arco di ingresso portava in alto lo stemma dei Peralta, e la porta era difesa dalla torre maestra, che rimase integra sino al quando un violento terremoto non la rovinò parzialmente, (la completa demolizione di questa torre avvenne invece ad opera del comune nel 1867). Al pianterreno erano situate le rimesse, la cappella di san Gregorio e le scuderie con l’armeria, mentre, a destra, una doppia scala permetteva di salire alle abitazioni signorili. Il Castello costituiva un piccolo microcosmo con proprie regole socio-economiche… Si dice che arrivasse ad ospitare sino a 100 persone. Al Conte era demandato il potere politico economico e giudiziario attraverso l’esercizio del “mero e misto imperio”. Ciò che resta dell’antico splendore del castello oramai è solamente la mole imponente della torre rotonda e di qualche brano delle mura di cinta.
Il Castello dei Luna rappresenta per Sciacca uno dei più importanti monumenti anche in relazione alla sua storia tormentata che lo fa appartenere sia alla storia che alla leggenda… Importante possedimento simbolo del potere dei Luna, intorno ad esso si svolsero i tragici eventi del caso di Sciacca che segnarono indissolubilmente la storia della cittadina e che si impressero talmente nella memoria dei saccensi da ispirare racconti popolari… Oggi il Castello dei Luna è un importante monumento che testimonia visibilmente l’importanza con la quale Sciacca si colloca nel panorama storico della Sicilia e quanto abbiano inciso, nel veicolare gli eventi storici, le importanti casate che un tempo ebbero sede nel suo territorio.
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